Sono la prima ad avere provato sulla mia pelle la difficoltà e la resistenza a chiedere aiuto, perché la nostra società  premia erroneamente l’indipendenza, la forza, l’autonomia a tutti i costi. Disimpariamo così a buttarci con fiducia nel mondo, a chiedere aiuto alle persone che abbiamo  accanto, perdendo la possibilità di ricevere tanto, di arricchirci, di scoprire molte più cose su noi stessi. E’ solo mettendoci in gioco nella relazione con gli altri che possiamo liberarci dalle nostre “strutture”, imparare la gioia del dare e ricevere e giungere ad una più matura consapevolezza di  noi stessi.

Ogni mio paziente mi apre un mondo nuovo e ogni volta scopriamo insieme una grande bellezza e cioè che l’individuo, adulto o bambino che sia, ha bisogno di un’unica cosa: Amore.

Il sintomo di ognuno di noi, quel malessere che ci porta a chiedere aiuto, è il nostro capolavoro:  il nostro adattamento creativo, il  modo migliore che abbiamo trovato per sopravvivere alla situazione negativa che ci fa soffrire. Non dobbiamo avere paura dei sintomi, ma accoglierli per capirne il significato e da qua trovare la soluzione per liberare il nostro corpo e la nostra mente per poter andare avanti e procedere sulla via della “guarigione”.

Per intraprendere il cammino è fondamentale essere motivati, perché è essenziale che ci si voglia sbarazzare di una determinata situazione che non si regge più. Il desiderio di cambiare e di capire cosa ha portato fino a quel punto, dà la possibilità di essere disposti a fermarsi e di iniziare ad attraversare il dolore che sta dietro a quel sintomo (malessere) per poi poter proseguire il cammino verso la liberazione o per dirla in termini gestaltici, verso la propria spontaneità, autenticità.

In questo percorso si deve essere accompagnati da un professionista che sa stare accanto nel modo e nei tempi giusti, rispettando il dolore e le sue iniziali resistenze. È un lavoro delicato e molto profondo che ha come suo naturale risultato la rinascita. 

Affinché la terapia abbia effetto e sia efficace, raccomando a chiunque di fidarsi del proprio istinto e di cercare il professionista che piace “a pelle”, perché sarà quello col quale ci sarà feeling e che ti farà sentire a tuo agio, consentendoti di aprirti con abbandono e fiducia. Si tratta infatti spesso di un lavoro lungo e difficile,  che dà i suoi frutti solo se fatto con una persona con si instaura un legame un po’ “primordiale”.